Come proteggere i propri dati nel 2025: le 5 regole fondamentali per utenti consapevoli

Viviamo immersi nei dati. Ogni clic, ogni like, ogni accesso a un sito web o a un’applicazione lascia una traccia che racconta qualcosa di noi: interessi, abitudini, relazioni, preferenze. In un’epoca in cui tutto è connesso, proteggere i propri dati non è più un’opzione per esperti informatici: è una responsabilità quotidiana per ognuno di noi.

Il 2025 non ha solo portato nuove tecnologie, ma anche nuove forme di vulnerabilità. Per questo ho preparato una guida semplice, concreta e adatta a tutti – anche a chi non è esperto – per proteggere meglio ciò che conta davvero: la nostra identità digitale.

1. Usa password solide (e smetti di ricordarle a memoria)

Nel 2025 non dovrebbe esistere nessuno che usa ancora “123456” o “qwerty” come password… eppure succede. Una buona password deve essere:

  • lunga almeno 12 caratteri
  • contenere lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli
  • diversa per ogni sito o servizio

Il modo migliore per gestirle è con un password manager (come Bitwarden, 1Password o KeePass). Ti basterà ricordare una sola password “maestra” per avere tutto sotto controllo.

2. Attiva l’autenticazione a due fattori (2FA) ovunque

Un hacker può rubarti una password, ma sarà molto più difficile accedere se c’è un secondo livello di protezione.
Oggi è facile attivare il 2FA:

  • tramite app come Google Authenticator o Authy
  • con una chiave hardware (come Yubikey)
  • via codice SMS (meno sicuro, ma meglio di nulla)

Questa piccola azione può fare la differenza tra “profilo compromesso” e “profilo protetto”.

3. Naviga con attenzione: occhio a link e Wi-Fi pubblici

Ogni giorno riceviamo email, messaggi o notifiche con link apparentemente innocui. Ma dietro si nascondono a volte tentativi di phishing o malware.
Controlla sempre:

  • chi ti sta scrivendo
  • se il dominio è corretto (attenzione a cose tipo netflix.com.eh.biz)
  • se ci sono errori grammaticali sospetti

Evita inoltre di connetterti a Wi-Fi pubblici senza VPN: potresti esporre involontariamente il traffico del tuo dispositivo.

4. Dai meno dati possibili… e cancella quelli vecchi

Non c’è bisogno di compilare ogni campo o accettare tutti i cookie.
Quando possibile:

  • evita di fornire dati sensibili a siti non ufficiali
  • usa email temporanee per registrazioni non importanti
  • rimuovi vecchi account che non usi più (cerca su justdeleteme.xyz)

Ricorda: meno dai, meno rischi corri.

5. Tieni aggiornati i tuoi dispositivi (seriamente!)

Ogni aggiornamento che posticipi è una porta che lasci aperta.
Sistema operativo, browser, app: mantenerli aggiornati significa chiudere falle di sicurezza conosciute. E spesso sono proprio quelle a essere sfruttate da attacchi automatici.

Imposta gli aggiornamenti automatici dove possibile e verifica almeno una volta a settimana.

E infine… una nota di filosofia digitale

In un mondo che ci dice di proteggere tutto con codici, chiavi e impronte, ricordiamoci che non tutti i dati sono uguali. Le cose più preziose – la nostra intelligenza, la nostra memoria, i nostri valori – non vivono su un server. Non sono salvate in cloud, né accessibili con un PIN.

La vera autenticazione, quella che ci rende chi siamo, non è biometrica ma umana. E se qualcuno riuscisse a copiarci la voce o a replicarci il volto, non potrà mai hackerare il nostro cuore.

Perché quello, per fortuna, non è ancora in 5G.

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Informazioni su Francesco Menzera

Francesco Menzera, classe 1979, è Senior ICT Specialist presso Planetek Italia, Fotografo professionista e Sommelier AIS. Ha fondato l’Associazione Criptaliae Events nel 2023 e pratica la mindfulness quotidianamente, con qualifica di facilitatore dal 2025. Appassionato di musica elettronica, ha pubblicato due singoli e tre libri. Ama scrivere, correre, andare in bici, mangiare bene e imparare ogni giorno qualcosa di nuovo.

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