Per molte persone, il tempo è una risorsa da ottimizzare, organizzare, incasellare. Ma per chi ha una mente creativa o una personalità multipotenziale, il tempo assume una forma diversa: fluttuante, irregolare, emozionale. Ci sono giornate in cui si lavora per dieci ore senza accorgersene, e altre in cui il solo pensiero di iniziare una cosa… blocca tutto.
Chi ha più interessi, più stimoli, più passioni (e magari anche un lavoro “ufficiale” da gestire) si scontra ogni giorno con un dilemma:
come dare spazio a tutto senza bruciarsi?
La buona notizia è che esistono approcci alla gestione del tempo pensati proprio per noi “non lineari”. E non passano necessariamente per agende militari o orari spezzettati al minuto. Al contrario: si fondano sulla consapevolezza, la flessibilità e il rispetto per la nostra naturale varietà.
Il mito della produttività a tutti i costi
Per prima cosa, è utile mettere in discussione il modello dominante di produttività: quello che ci dice che dobbiamo sempre essere “al massimo”, sempre pronti, sempre attivi. Ma la creatività ha i suoi ritmi. La mente multipotenziale ha bisogno di varietà. E i periodi di “vuoto” non sono fallimenti, ma pause necessarie per riorganizzare le energie.
Forzarsi a essere lineari quando si è fatti di curve non è produttivo. È faticoso e, alla lunga, inefficace.
Strumenti su misura per menti creative
Non esiste un metodo universale. Ma esistono strumenti che si adattano bene a chi ha tante idee e poco tempo (o troppi progetti contemporanei):
- Time blocking flessibile: pianifica blocchi tematici, non minuti. Ad esempio: “Scrittura creativa” dalle 10 alle 12, ma senza dettagliare cosa.
- Kanban visivo: strumenti come Trello o Notion ti aiutano a “vedere” cosa c’è da fare, cosa è in corso e cosa è finito. Ottimo per chi ha bisogno di ordine mentale ma odia le to-do list rigide.
- Settimane a tema: dedica ogni settimana a un ambito (es. una settimana fotografica, una dedicata alla scrittura, una all’ICT). Così ti immergi senza sentirti disorientato.
- Tecnica del pomodoro modificata: lavora 25 minuti su un progetto, poi cambia attività. Così nutri la varietà e abbatti la noia.
Strategie mentali più che tecniche
La verità è che per chi ha una mente creativa o multipotenziale, il problema del tempo è spesso una questione interiore: voglia di fare tutto, senso di colpa per non finire niente, paura di perdersi qualcosa.
Ecco alcune riflessioni utili:
- Non tutto deve diventare un progetto. Alcune passioni servono solo a nutrirti, non a produrre.
- Va bene cambiare idea. Iniziare e lasciare è parte della scoperta.
- Fermarsi non è fallire. È dare ossigeno alla mente.
In fondo, gestire il tempo non è controllare ogni secondo, ma imparare a essere presenti mentre facciamo ciò che conta.
Una proposta ibrida: struttura + libertà
Il modello che consiglio (e che uso anche io) è quello del “binario flessibile”.
Immagina di avere una traccia di marcia settimanale, ma con spazi vuoti da riempire come vuoi.
Ogni giorno decidi cosa fare… partendo da te, non solo dall’urgenza.
Perché il tempo che ti resta dopo aver fatto tutto non è tempo libero: è il tempo più tuo.
Conclusione
Gestire il tempo da creativi e multipotenziali non significa diventare rigidi.
Significa creare uno spazio mentale e pratico dove le idee possano respirare, cambiare direzione, sedimentare e tornare a galla più forti.
Il tempo non va domato. Va ascoltato. Va danzato. E soprattutto, va vissuto a modo nostro.